Taormina vanta uno dei teatri greci meglio conservati in Sicilia, meta irrinunciabile per gli amanti della storia e della cultura e tappa del Grand Tour che i giovani aristocratici dalla seconda metà del’700 intraprendevano in Europa.
Esempio della grande ammirazione che già da allora suscitava nei visitatori sono le parole che Goethe gli dedica nel suo “Viaggio in Italia” rimanendo incantato dallo straordinario panorama visibile dalla sua caeva, attraverso cui lo sguardo riesce a catturare il monte Etna, la baia di Naxos e lo stretto di Messina.
Questo teatro antico, secondo solo a quello di Siracusa per grandezza e uno dei più famosi al mondo, è il fiore all’occhiello del sito archeologico che lo ospita e inizia la sua lunghissima attività probabilmente intorno al III secolo a.C..
Con la sua capienza originaria di circa 5.400 spettatori, oggi ampliata a 10.000, in epoca greca ospitava rappresentazioni drammatiche e musicali, salvo cambiare destinazione d’uso nel corso dei secoli, per far posto a più sanguinose forme di intrattenimento come battaglie navali e combattimenti tra gladiatori e belve in epoca romana.
Dopo il suo abbandono con il crollo dell’Impero Romano e la conversione dell’edificio scenico in residenza privata durante il Medioevo, ritrova parte del suo antico splendore grazie a un restauro completato nel 1955.
Da allora, oltre a essere una delle principali attrazioni turistiche di Taormina, viene impiegato per cerimonie di premiazione, concerti di artisti nazionali e internazionali, rappresentazioni di antiche tragedie e commedie e manifestazioni culturali annuali, come il Taormina Film Fest e il Taormina Arte che arricchiscono la stagione di eventi estiva.
Il Teatro greco si trova all'interno di un più vasto parco archeologico che ospita anche un museo e le Naumachie in mattoni rossi.